Teatrino delle finte ombre
di Gianantonio Consonni – Scuola Novalis, Conegliano
Durante l’Epoca di italiano una ragazza non riusciva a rammentare la Storia di Edipo letta e raccontata in classe.
Per aiutarla le ho proposto di mettere in scena la tragedia con l’arte del Teatro delle Ombre dove si possono attivare le facoltà di memoria del ricordare e del rimembrare. Lei non ha accettato ma il compagno di banco ha accolto la proposta con grande entusiasmo.
Immediatamente il ragazzo ha chiamato altri tre compagni ed in un lampo si è formato un gruppo di inclusione. I quattro ragazzi ed io ci siamo divisi i compiti: in due hanno redatto il copione trasformando la Tragedia in Commedia, inserendo battute esilaranti e riferimenti ad eventi di storia recente e passata; in tre hanno creato i personaggi con cartoncino nero e tondini di legno; io ed uno di loro abbiamo adattato la struttura del teatrino e rivisto il copione.
Il copione, infine, è stato corretto dal loro insegnante di Italiano che ci ha proposto di mostrare lo spettacolo ai compagni di classe ma anche alla classe decima e a tutti gli insegnanti.
Tutti in scena. Sabato 15 Gennaio alle ore 10:45 abbiamo mostrato la commedia intitolata “La Storia Assurda di Edipo”. Accompagnata da musiche e suoni fatti con il pianoforte, da effetti sonori creati con voci ed oggetti vari, i quattro ragazzi hanno raccontato la storia ricevendo al termine i complimenti di tutti.
Per me è stato meraviglioso vedere che dal nulla e con piccoli suggerimenti i ragazzi hanno creato un lavoro aderente all’attività di italiano in cui ognuno di loro ha messo in campo le proprie abilità come entrare nel personaggio, dizione, suonare uno strumento, abilità manuali, senso dell’umorismo, solidarietà e disponibilità. E non solo, ho visto anche un grande lavoro di sviluppo competenze ancora carenti quali ad esempio la lettura scorrevole ad alta voce, lavorare in gruppo, portare a termine un compito, ottimizzare i tempi, controllare le proprie emozioni, correggere il linguaggio, sapersi riconoscere delle abilità.
Per concludere voglio ringraziare la nostra musa ispiratrice, ovvero la ragazza che era in difficoltà nella comprensione della tragedia, perché ha dato, inconsapevolmente, il via a questa stupenda attività. Lei si è entusiasmata ed ha rivolto un sentimento di gratitudine verso i compagni per le emozioni vissute durante lo spettacolo.