Un capodanno speciale

di Roberta Tazzioli – La Monda

Chi vive l’esperienza della Comunità socioterapeutica sa che i momenti più impegnativi sono quelli delle feste. Nell’animo dei nostri ospiti queste ricorrenze evocano spesso aspettative, ricordi, nostalgie, emozioni inespresse, difficili da gestire. Si toccano punti sensibili che possono far male. C’è un unico rimedio per questa condizione di difficoltà: elevare il mondo del sentimento, far emergere il senso più vero di ciascuna ricorrenza nella sua purezza.

Il Capodanno, per esempio. Nella conferenza tenuta a Dornach il 31 dicembre 1922 Steiner dice : “Questo è oggi il nostro grande compito: osservare come vi sia nel mondo l’atmosfera di San Silvestro, di ciò che muore, come però nel cuore di quegli uomini che divengono consci della loro vera umanità, della loro umanità divina, vi debba essere un’atmosfera di anno nuovo, atmosfera di tempi nuovi, di rinascita. Non rivolgiamo i nostri pensieri al simbolico San Silvestro e al simbolico Capodanno soltanto in modo conformista e festaiolo, rivolgiamoli perché divengano forti e creativi come li richiede l’evoluzione terrestre…”

Per cercare di vivere attivamente questa attesa, questo anelito verso un futuro di rinascita spirituale, fin dal primo anno di vita della nostra Comunità nel lontano 2006, abbiamo elaborato una tradizione che si è rivelata feconda e che volentieri ogni anno ripercorriamo. La serata inizia con il classico cenone, preparato tutti insieme con grande gioia; si mangia spesso insieme ad amici invitati alla nostra tavola. Poi c’è il tempo per canti, danze, tombola… Ma quando si avvicina la mezzanotte ci apprestiamo a realizzare un compito da tutti considerato solenne e importantissimo per la nostra comunità. Si tratta dell’allestimento del Preparato dei Tre Re, ideato da Hugo Erbe, un agricoltore biodinamico tedesco, su indicazioni di Rudolf Steiner; la sua particolarità è che deve essere preparato proprio a cavallo della mezzanotte, fra anno vecchio ed anno nuovo, un momento molto particolare della vita della terra e del cosmo. Abbiamo la fortuna di abitare e lavorare in un’azienda biodinamica e l’allestimento dei preparati è al centro della nostra vita comune: l’importanza di questi gesti è riconosciuta da tutti noi.

Così, intorno alla mezzanotte ci riuniamo in una stanza illuminata da candele, intorno a un tavolo dove sono poste tre coppe che contengono oro (Aurum in diluizione della Weleda), incenso e mirra.  La preparazione richiede che queste sostanze vengano finemente triturate nei mortai; formiamo una catena e facciamo passare fra le mani di ciascuno i mortai, pestando a turno le varie sostanze. Chi ha partecipato a questo momento può testimoniare che l’atmosfera è di grande concentrazione, e il silenzio che si diffonde ha un carattere molto speciale. Da lontano si sentono i primi botti ma non riescono a distrarci e fino alla fine la nostra attenzione si concentra in ciò che avviene nel nostro cerchio. Si diffonde nella stanza un profumo molto aromatico e caldo che resta a lungo nell’aria; alla fine le sostanze vengono unite in una coppa.

Poi si scende in giardino ( se il tempo lo permette), si brinda e si fanno gli auguri fra di noi e ai nostri cari.

Il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, il preparato viene diluito e dinamizzato e tutti insieme lo si spruzza irrorando i limiti dei nostri campi, per creare una protezione per la vita degli elementi che durerà tutto l’anno.

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