Quando nascesti tu nacque un giardino

di Anibal Comparin – Casa Löic

Durante le settimane di Avvento di questo anno, abbiamo rivolto il nostro interesse al presepe e abbiamo visto che il primo presepe fu realizzato da San Francesco d’Assisi nel 1223. Per questo motivo abbiamo chiesto a Fabio, ospite del laboratorio di candele e appassionato della vita dei santi, di raccontarci la vita di San Francesco. Fabio ci ha raccontato che Francesco è nato ad Assisi nel 1182. Era figlio di un ricco mercante chiamato Pietro Bernardone e di una donna francese e in onore della Francia il padre decise di chiamare il figlio Francesco.

Da giovane faceva il cavaliere e partecipò alla guerra tra Assisi e Perugia, venne fatto prigioniero insieme ad alcuni suoi compagni e durante la prigionia si ammalò gravemente. Tornato ad Assisi decise di cambiare radicalmente e si dedicò ai poveri e al restauro di chiese in rovina.

Il padre lo diseredò e Francesco si spogliò di tutta la sua ricchezza dedicandosi solo ai poveri e ai malati. Nel 1219 fece un viaggio in Egitto e poi in Terra Santa. Al ritorno da questo viaggio realizzò il primo presepe a Greccio, mise al centro una mangiatoia, un bue e un asino vero, c’erano anche i pastori veri, abitanti del luogo e qui fece la celebrazione della Messa.

Dalla storia di San Francesco e dalla sua straordinaria intuizione di rappresentare la nascita di Gesù come era avvenuta a Betlemme, abbiamo pensato fosse bello fare dei presepi e mettere al centro il tema della nascita, raccontando anche ciascuno la propria.

Francesca King, del laboratorio di tessitura ci racconta così questa esperienza:

“Quest’ anno stiamo preparando il Natale in una maniera più originale. Stiamo raccontando tutti quanti come siamo nati, in tanto aspettiamo la nascita del bambino Gesù. Ogni laboratorio sta preparando un presepio diverso.

I giardinieri hanno presso un tronco del nostro bosco e hanno costruito una bellissima mangiatoia (presepio vuol dire a punto, “mangiatoia”) e tutti quanti prepariamo animali e personaggi da inserire all’interno.

I candelieri stanno realizzando presepini con i resti delle candele, sono veramente teneri e speciali.

I falegnami stanno producendo stelle di legno.

Infine, i tessitori, si sono dedicati in tanti modi alla realizzazione del presepe. Hanno cucito stelle di pannolenci. Hanno dipinto con l’acquarello e il sale le lune che appaiono come dei pianeti. Hanno dipinto stelle in omaggio agli amici del cielo e, ogni giorno, ne abbiamo appesa una, dedicando un pensiero ad una persona speciale.”

Nel cielo del nostro presepe, per esempio, c’è la stella di Vit, di Ingrid, la stella dello zio (di Francesca King che è venuto a mancare pochi mesi fa). Abbiamo pensato di appendere una stella per tutti i nostri cari.

Abbiamo iniziato anche a preparare un presepe con la lana cardata, simile a quello che abbiamo realizzato due anni fa e con il quale abbiamo vinto il concorso nel nostro paese, a Capena. Quest’ultimo, in particolare, è magico perchè il cielo, per come è realizzato, assomiglia alla famosa ‘Notte Stellata’ del celebre pittore Van Gogh.

In questo speciale presepe vi è una grotta nella quale Maria, Giuseppe, l’asinello e il bue stanno aspettando la nascita di Gesù bambino, il calore della famiglia che è in attesa della Nascita.

Proprio come questa immagine, anche noi, della comunità di Casa Löic, stiamo attendendo con la stessa intensità questa nascita, con l’augurio che questo anno sia migliore e che ci porti tanto affetto e tanto amore per tutti.

Ecco a voi alcuni dei racconti che ciascuno ha condiviso a tutto il gruppo:

“Racconto la mia nascita: mi chiamo Francesca King, sono nata il 27 maggio del 1972. Sono nata di domenica mattina, presto e c’era il sole di primavera. L’ospedale dove sono nata si chiama Policlinico Umberto I, a Roma. Nell’ospedale c’era la mia famiglia: papà Jonni, mamma Gabriela, nonna Andreina, zia Fiamma e altri parenti. Sono la prima figlia e non ho fratelli e sorelle. Quando ero piccola ero molto vivace, solare e giocavo molto; adesso che sono cresciuta, grazie all’affetto dei miei genitori, sono forte e ho tanto amore da regalare.”

“Simone Cipollini, racconto la mia nascita. Sono nato il 30 aprile 1996 e se non si sbrigavano a tirarmi fuori non sarei nato e non sarei qui. Mi hanno tirato fuori come un sacco di patate, non so dire in quale ospedale. Ero con mia madre e c’era anche mio padre; sono figlio unico e con me nella pancia di mamma non c’era nessuno. Dalla ecografia hanno capito subito che ero un ‘maschione’.”

“Anibal Comparin, sono nato il 17 maggio 1964 in Argentina. Sono nato alla casa dei miei nonni. Era una casa grande in piena campagna, simile a un vecchio casolare. La casa aveva 3 grande stanze e in quella centrale sono nato io. Era la stanza più bella, piena di quadri, con le foto dei nonni e di molti miei zii, perché mia nonna aveva 11 figli. La casa dei miei nonni era piena di alberi grandi, che in primavera fiorivano e facevano un tappeto di fiori per terra, c’erano anche molti alberi da frutta e animali: galline, cavalli, muche, pecore, asini, maiali. Sono nato assistito da una signora anziana che aiutava le mamme a far nascere i bambini.”

Ci sono stati diversi altri racconti di nascite tutti molto speciali e con tanti particolari, belli e straordinari come ognuno di noi è (Roberta, Chiara, Barbara, Lucia, Aurora, Angela).

Il racconto delle nascite è stato ricco e molto importante perchè ci ha aiutato a sciogliere dei nodi difficili e nascosti, regalandoci emozioni e sentimenti forti. È stato bello ascoltare ma anche vedere il modo originale di come alcuni hanno rappresentato la propria nascita, attraverso la realizzazione di sculture, pitture o racconti.

Possiamo affermare che ognuno di noi è un fiore, qualcuno è un fiore aperto, qualcuno è un fiore chiuso ma che sboccerà con il tempo e tutti quanti siamo un giardino profumato e particolare.

Il nostro lavoro quotidiano è stato accompagnato dalla lettura della nascita di Gesù secondo il Vangelo di Luca, che la racconta con queste parole:

“In quel tempo l’Imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell’Impero Romano. Questo primo censimento fu fatto quando Quirino era imperatore di Siria.
Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, e ciascuno nel proprio luogo di origine. Anche Giuseppe partì da Nazareth, in Galilea, e salì a Betlemme, la città del re Davide, in Giudea. Andò là perché era discendente diretto del re Davide, e Maria sua sposa, che era incinta, andò con lui.
Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire, ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché non avevano trovato altro posto”.

Per concludere abbiamo vissuto l’esperienza della spirale d’ Avvento; ognuno di noi l’ha percorsa e ha lasciato la propria luce in un punto del percorso.

Salutiamo tutti con le parole e la preghiera di Rudolf Steiner:

“Il Bambino Gesù nella sua innocenza è l’intimo essere dell’anima umana stessa, forte, innocente, piena di pace, che ci guida lungo il sentiero della nostra vita fino alle più alte mete della nostra esistenza.”

“Anima umana, quando sei debole, quando credi di non poter trovare le mete della tua esistenza pensa all’origine divina dell’uomo e sii consapevole che queste forze sono dentro di te e che sono anche le forze del massimo amore. Nel loro massimo sviluppo, scorgerai in te le forze che danno fiducia e certezza a tutto il tuo agire per tutta la tua vita, ora e nel più lontano futuro.”

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