IL CORAGGIO DI ESSERE, impressioni dal secondo convegno per le persone disabili

Capena, 27/29 settembre 2019

di Roberta Tazzioli

Il primo convegno, a Trieste nel giugno 2017 si era concluso con la solenne promessa di ripetere l’esperienza che ci aveva tanto coinvolto ed entusiasmato. Così l’Associazione Loic Francis Lee ha deciso di festeggiare i propri trent’anni di attività ospitando un nuovo convegno. Il tema e la data sono venuti in un certo senso da sé: i nostri amici hanno sempre molto coraggio ma ne dimostrano ancora di più quando devono fare un viaggio per recarsi in un luogo non conosciuto, per staccarsi dalle abitudini, per preparare un intervento e addirittura per salire su un palcoscenico e parlare in pubblico. Il coraggio di essere sé stessi, di portare nel mondo la propria esperienza, di raccontare episodi piccoli e grandi di una vita intensa è stato vissuto fino in fondo durante i tre giorni che abbiamo trascorso insieme. Tutti i gruppi di socioterapia presenti al convegno hanno raccontato momenti della propria biografia. Roberta, che dopo mille traversie era riuscita a pubblicare la propria biografia e ce ne aveva parlato al precedente convegno ci ha raccontato il suo viaggio in Sicilia alla riscoperta delle proprie radici. Una pittrice di Capena ha esposto la propria opera e ci ha raccontato come la pittura costituisca per lei una via di liberazione dai vincoli imposti dalla malattia. C’è chi ha portato poesie, video, gesti e canti. Ma l’aspetto più straordinario di un simile convegno non è la qualità dei singoli interventi ma la coralità intensa che viene dalla condivisione dell’esperienza. Risulta così chiaro in occasioni come questa che le persone con disabilità hanno un compito in questa vita: aiutarci a rifondare le basi stesse della socialità, il riconoscimento dell’Altro come nostro Prossimo. Ciò che noi diamo per scontato, per esempio la partecipazione alla vita culturale, prende tutta un’altra forma nel momento in cui la condividiamo con chi deve ogni volta conquistarla con grande coraggio. Ricorderemo perciò ogni parola, ogni momento di questi tre giorni, fino alla prossima occasione che prevediamo sarà nel 2021. Speriamo infatti di dare continuità a questa esperienza con una cadenza biennale.

 

A questo proposito dobbiamo ringraziare chi ci ha consentito concretamente di disporre delle risorse necessarie. Abbiamo ricevuto donazioni da Ecor Naturasì, da SIMA e da alcune persone singole che hanno creduto fortemente nella nostra “impresa”. Queste donazioni, fra l’altro, hanno consentito la partecipazione di chi arrivava da lontano e doveva dunque essere adeguatamente ospitato durante il convegno. Dobbiamo poi ringraziare Comune di Capena che ha dato il proprio patrocinio; e non dobbiamo dimenticare alcune associazioni del territorio che hanno collaborato all’iniziativa offrendo i loro servizi: Il G.R.A., Gruppo Archeologico Romano, Wurth Art Forum e Croce Rossa. Infine un grazie sentito all’Associazione Loic che ci ha ospitato e ha sostenuto il peso dell’organizzazione.

 

 

 

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